Durante il Consiglio Comunale del 10.11.2025 a Casale Monferrato si è discusso in merito all'aggiornamento contratto di servizio per l'erogazione del gas combustibile tra il Comune di Casale Monferrato e l'AMC (Azienda Multiservizi Casalese).
Di seguito estratto del discorso che ho tenuto in aula. Ho poi espresso voto contrario.
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Complimenti a questa amministrazione che racconta oggi una storia che noi raccontiamo da anni!
Discutiamo oggi un atto che segna la fine di un lungo percorso di rinvii, silenzi e decisioni rimandate.
Un tema noto da anni: già nel 2019 il Consiglio di Amministrazione di AMC segnalava la necessità di rivedere il canone per la distribuzione del gas, divenuto insostenibile a causa del progressivo ed importante calo dei ricavi da vettoriamento stabilito da Arera e dell’aumento automatico del canone stesso, legato all’indice ISTAT, ma privo di qualunque clausola di proporzionalità.
Era una questione chiara: serviva una revisione del contratto per garantire la continuità aziendale e adeguarlo alle nuove disposizioni di legge.
Non lo diceva l’opposizione, lo dicevano gli amministratori di AMC, i consulenti, persino gli studi commissionati e pagati dalla società stessa (a cosa servono se poi non se ne trae spunto?).
Quella consulenza, ricordo, quantificava che circa il 45% del valore del canone deriva dalle reti nei Comuni minori, e il restante circa 55% dal territorio casalese.
Eppure, nonostante questo, il canone di Casale è rimasto fermo a 1 milione e 370 mila euro, mentre le Società territorialmente limitrofe versano ai loro Comuni importi molto più contenuti.
Oggi, improvvisamente, tutto cambia.
Con una rapidità che lascia quasi stupiti, arriva in aula una delibera per ridurre il canone a 1 milione e 50 mila euro e, contemporaneamente, una variazione di bilancio per utilizzare un fondo rischi accantonato già nel 2023 che verrà utilizzato nel bilancio comunale per compensare il minor canone. […]
Insomma: si corre ora, dopo due anni in cui tutto era già scritto nei conti.
A pensar male si fa peccato, ma in questo caso… non serve nemmeno pensare, basta leggere le delibere.
E mentre per anni si è negata ogni possibilità di revisione — perfino una riduzione graduale, come suggeriva il consulente esterno commissionato — oggi si presenta come un atto “di equilibrio” ciò che in realtà è una presa d’atto, forse più che tardiva.
Non solo, la delibera che porterete in approvazione, si basa esclusivamente sulla situazione economica della AMC che richiede una "riorganizzazione" per poter far quadrare il proprio bilancio, cioè viene colpevolizzata la Società dimenticando l'eccessiva onerosità del canone, peraltro affermata da diversi consulenti di cui l'ultimo la Società Utiliteam.
Dimenticando anche di citare nella delibera quella "perizia" che più volte l’amministrazione ha affermato, di fronte alle nostre richieste effettuate anche in Consiglio Comunale, essere preliminare e assolutamente indispensabile per poter deliberare la riduzione del canone gas.
Più che un rapporto sinergico, sembra un matrimonio dove l’amore è finito, ma il conto in banca resta unidirezionalmente cointestato.
Ma il punto più emblematico è quello del personale.
Negli anni scorsi ci è stato ripetuto che serviva “snellire”, “razionalizzare”, “ridurre i costi”. E allora via le figure apicali, via le posizioni di vertice, tutto in nome del risparmio. Poi nel nuovo assetto, compaiano nuove cariche, nuovi ruoli, nuove funzioni. Si è gridato al risparmio… per poi moltiplicare i manager. Quanta coerenza… Un capolavoro di economia creativa: per questa Giunta, forse “razionalizzare” significa che per ogni posto tolto se ne creano tre nuovi. Un’alchimia del bilancio davvero degna di nota. Va bene tutto, ma almeno non esser presi per i fondelli!
E allora viene spontaneo chiedersi: dov’è l’efficienza?
Perché non si è introdotta, già nel nuovo contratto, una clausola di proporzionalità del canone rispetto ai ricavi reali, così da evitare ulteriori interventi straordinari tra qualche anno?
E, soprattutto, perché non si è condiviso prima questo percorso con il Consiglio comunale, che avrebbe potuto discuterlo e contribuire in modo trasparente, invece di doverlo scoprire solo ora?
Per anni si è detto che non c’erano margini, che non si poteva intervenire.
Oggi, improvvisamente, tutto diventa possibile.
E il risultato è che AMC e la sua futura NewCo dovranno comunque farsi carico di un canone ancora molto alto, quasi un quinto dei ricavi totali della distribuzione, mentre il Comune di Casale continua a beneficiare di una voce di entrata simile a un “bonus”.
Ricordo a tutti che le municipalizzate fanno parte integrante del nostro patrimonio pubblico.
Ogni decisione, ogni revisione di contratti o di canoni deve avere come unico obiettivo la tutela dell’interesse collettivo e dei lavoratori, la sostenibilità economica dell’azienda e la continuità del servizio pubblico.
AMC, come tutte le partecipate, non è un privato da premiare o punire, ma una risorsa della città che va gestita con equilibrio, trasparenza e responsabilità e, non dimentichiamolo, una Società che per anni ha erogato importanti dividendi ai Comuni soci.
E naturalmente non possiamo dimenticare che dietro ogni servizio, ogni rete e ogni infrastruttura, ci sono i lavoratori di AMC, che rappresentano il cuore operativo della municipalizzata. Ogni scelta, dalla revisione del canone alla gestione dei bilanci, deve tutelare i loro posti di lavoro, le condizioni contrattuali e la loro professionalità, perché la continuità dei servizi pubblici passa anche dalla sicurezza e dalla stabilità di chi li gestisce quotidianamente.
Per questi motivi, e per le criticità evidenziate durante questo intervento, voterò contro.
E se anche oggi qualcuno si infastidirà per le domande e questo discorso, sappiate in quest’aula che è esattamente il segnale che sto colpendo dove fa più male.
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Le valutazioni contenute nel presente articolo riflettono opinioni personali basate sull’analisi di atti pubblici e documenti ufficiali, e sono espresse nell’ambito dell’attività di indirizzo e controllo propria del ruolo di Consigliere Comunale.
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